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Sword Art Online: Alicization

Kirito rischia di morire per colpa dell’odio di un vecchio giocatore. Il progetto Alicization riuscirà a salvarlo?

I tre protagonisti di Alicization: Eugeo, Kirito e Alice

Trama – I guai non finiscono mai –
Kirito alicization
Kirito

Nonostante cerchi di starne fuori il più possibile e di dedicarsi al proprio futuro, preparandosi per l’università, Kirito finisce per essere attaccato da un pazzo di una vecchia gilda dei tempi di SAO. Questi lo avvelena e spera di averlo ucciso sotto gli occhi di Asuna. Kirito viene trasferito nell’ospedale militare super tecnologico su pressione di Kikuoka, uno dei politici facenti parte dell’attuale gabinetto giapponese.
Tale ospedale, però, si scoprirà non aver mai ricevuto Kirito in cura in quanto Kikuoka, assieme ad altre persone, sta sviluppando un nuovo progetto di gioco online, chiamato Alicization, e ha deciso di trasferirci la mente di Kirito fintanto che questi è in coma farmacologico. Si trovano tutti allegramente su una struttura mobile nelle acque dell’oceano, ma verranno ben presto attaccatti da un gruppo armato.

Nel frattempo Kirito inizia la sua nuova avventura all’interno di quello che è un gioco molto particolare nel quale simula la vita e l’evoluzione umana. Fa amicizia con un ragazzo che gli assomiglia moltissimo fisicamente di nome Eugeo al quale è stato dato il compito di tagliare un pino millenario dal legno metallico. Il sogno di Eugeo è quello di riportare al villaggio la sua amica Alice, portata nella capitale dopo aver commesso reato gravissimo.
Il mondo è, infatti, diviso in due parti: quello dei “buoni” dove la divinità centrale comanda e governa riscrivendo le menti di coloro che peccano e quello dei “cattivi” che vedremo nella prossima serie.
I due nuovi amici decidono di impugnare delle spade e partire per ritrovare Alice, ma troveranno molti nemici e altri problemi, molti dei quali… informatici.

Trama – L’idea di base è noiosa –

Mentre quello che succede fuori dal mondo fantastico è molto interessante e meriterebbe maggiori spiegazioni, quello che succede a Kirito e Eugeo è noioso e sa di vecchio. I buoni eroi, che crescono e acquisiscono abilità con la spada, affrontano e vincono sfide su sfide soltanto perché sono i buoni; un paio di queste sfide vengono vinte praticamente a tavolino e nel modo più insulso possibile.
La ricerca di Alice diventa una sfida all’Administrator, Quinella, impazzita nel frattempo e che cerca di imporre il suo volere senza badare molto a ciò che accade a chi subisce le sue scelte. Il gioco è un simulatore di vita reale e una divinità quale l’Administrator sembra averlo dimenticato.
Ad ogni modo i nostri eroi vincono facilmente quasi tutte le battaglie tranne l’ultima, con Quinella, nella quale Eugeo muore e fa da incipit alla prossima serie. Tutto è bene quel che più o meno finisce bene? Insomma, mi sono annoiato.


Personaggi – Aria fresca –

I personaggi principali sono i soliti, Asuna e Kirito, ma rivediamo Kikuoka e si aggiungono Eugeo e Alice, oltre ad altri non del tutto nuovi che occupano, però, posizioni diverse da quelle di contorno precedenti. Questo cambio nella gestione dei personaggi all’interno del titolo SAO Alicization è un’ottima idea e rende la visione più interessante. Peccato soltanto che nel mondo digitale in cui viene “caricato” il profilo di Kirito ci sia ben poco di divertente.
Alla fin fine è molto più interessante guardare gli episodi nei quali siamo a spasso con Asuna sulla base mobile oceanica gestita da Kikuoka; rarissimi episodi…

Personaggi – Arturia D’arc –

Quelli di voi che sono appassionati di anime conosceranno sicuramente il titolo Fate Stay Night e suoi successori pertanto non ci girerò attorno. Alice non è altri che Artoria Pendragon con la fisicità di Jeanne D’arc. Punto. Una copia schifosamente sputata di Saber nella sua tipica personalità spigolosa e severa, dal tono di voce deciso, dal modo di fare impacciato e non sicura di se stessa. L’aspetto fisico, invece, è quello di Jeanne, compresa la lunghissima chioma bionda portata a treccia enorme lungo la schiena.
Non solo non trovo un mezzo motivo valido per far dei cameo di altri titoli dentro SAO (Fate GO non è un gioco RPG), ma non trovo nemmeno la ragione per disegnarla in quel modo: a che serve chiamarla Alice, citare chiaramente la famosa fiaba con il coniglio bianco, se poi non ci sono conigli e lei mi diventa un cavaliere spietato con una spada di fuoco a frusta?
Ma perché?! Fa schifo e basta.


Animazione
sao alicization quinella
Quinella

Sebbene l’ambientazione all’interno del mondo fantastico venga descritta molto bene a parole, da Kikuoka soprattutto, non trovo ci sia particolare cura a livello visivo. Non è affatto brutto da guardare, ma per un anime recente mi sarei aspettato un livello maggiore e una maggiore attenzione nei dettagli. C’è una chiara resa migliore delle parti in cui siamo al tempo reale con Asuna e altri piuttosto che in quelle dentro il gioco e trovo sia un vero peccato.
A dirla tutta, il film prima di questa serie, recensito qualche settimana fa, è molto più bello da guardare rispetto a questa serie.
I motivi possono essere tanti, ma visto il largo respiro che il progetto possiede, tra videogiochi e altro, avrei gradito qualche chicca di alto livello. Insomma, nemmeno alle due spade, specialmente quella di Eugeo, è stata dedicata una particolare cura nella resa.


Sonoro

Le donne vincono in questa piccola sfida nel dare ad Alicization delle sigle che possano essere ricordate, ma non sono dell’idea si tratti di canzoni particolarmente degne di nota. Asca è nettamente meglio di Lisa per quanto riguarda le opening nonostante sia meno particolare, ma per un anime come questo non ritengo servano voci o stili particolari.
Le due ending, come spesso succede, hanno un valore inferiore alle altre proprio perché poste alla fine degli episodi e spesso skippate. Sono orecchiabili, non brutte, ma classiche canzoni Jpop.
Sul doppiaggio ho poco da dire in più rispetto a quanto non abbia già detto nella recensione del film: non ci sono tutti i personaggi delle precedenti serie, in quanto ci troviamo in un mondo in beta testing dove accede solo Kirito mentre Eugeo ha una vocina piuttosto anonima. Del fastidio provato nei confronti di Alice vi ho già parlato, ma la voce è adeguata al personaggio… Saber.

Sigla iniziale :
  • “Adamas” di LiSA
  • “RESISTER” di ASCA
Sigla finale :
  • “Iris” di Eir Aoi
  • “Forget-me-not” di ReoNa

Non mi piace

Da quando vidi la prima serie relativa a questo titolo c’è una cosa che mi riusciva molto facile, da appassionato di MMORPG: immedesimarmi all’interno dell’ambiente in cui Kirito doveva combattere e “vivere” come player. Qui, non succede. Tanta la pochezza di spessore dell’ambientazione del mondo fantastico creato da Kikuoka, tanto poco viene sfruttato con combattimenti della durata ridottissima e privi di evoluzioni particolari.
La trama è intrigante soltanto quando si segue Asuna perché si riallaccia a quanto accaduto nel film precedente e ne prende le qualità, specialmente a livello di animazione.
Ad oggi 2019, credo che un progetto videoludico come questo non avrebbe molti seguaci; nettamente poco ispirato ricalcare la vita normale e quotidiana dell’umanità. Un gioco nel quale non si fa nulla di diverso di quello che si fa nella realtà; annoia solo il pensiero.
Vedrò sicuramente la seconda serie relativa ad Alicization, ma non è all’altezza delle prime due.

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