Recensioni

Hirune Hime – Shiranai Watashi no Monogatari

Hirune Hime – Shiranai Watashi no Monogatari racconta di Ancien e Kokone, due ragazze, a cui si intrecciano le vite.

Hirune Hime - Shiranai Watashi no Monogatari
Regista: Kenji Kamiyama – Studio: Signal.MD
Drama – Mecha
Sito ufficiale

Trama
Hirune Hime - Shiranai Watashi no Monogatari
Kokone Morikawa

Ancien è la principessa di un regno nel quale tutto gira attorno alle automobili. È ancora una bambina, ma viene mal vista in quanto maga: può, infatti, donare la vita alle macchine. Kokone, invece, è una ragazza delle superiori, cresciuta con il solo papà; ha un carattere molto allegro ed estroverso. Purtroppo o per fortuna, suo padre, ha lavorato per la più grande azienda costruttrice di automobili del Giappone e pare che, dopo essersi licenziato, abbia rubato il progetto originale per la guida autonoma senza pilota. È un progetto importantissimo in quanto le olimpiadi si avvicinano ed è stato promesso che gli atleti saranno condotti al palazzetto con questa tipologia di vettura.
I guai, insomma, non mancheranno, ma con l’aiuto di Ancien e della sua magia tutto si risolverà per il meglio.


Personaggi

Non ci sono moltissimi personaggi all’interno di questo film e tra questi soltanto Kokone e Morio sono degni di essere menzionati e mi spiace che Momotaro, invece, sia stato messo parecchie volte in disparte.
Kokone è, per ovvi motivi, il personaggio principale ed è una ragazza molto allegra, non particolarmente intelligente, ma pronta ad ogni situazione. Questo ultimo punto lascia un po’ perplessi in quanto da una persona così reattiva e decisa, non ci si aspetta che non sappia dove si trovi Tokyo.
Morio ci viene presentato come un classico studente universitario giapponese di 21 anni: squattrinato e appassionato di informatica. Amico di infanzia di Kokone, chiama “zio” il padre di questa, ma sorgono dei dubbi in tal senso quando lei gli suggerisce di non approfittarsene mentre dorme.

Momotaro è il padre di Kokone e si vede veramente poco, quasi meno del nonno a capo della casa automobilistica. Eppure tutta la trama gira attorno a quanto accaduto tra lui e la povera moglie, morta anni prima. Non comprendo come mai questa scelta da parte del regista (non c’è alcun manga o novel); avrei preferito sentirlo parlare di più, specie in precisi momenti, invece, è soltanto un personaggio d’azione presente per lo più nelle scene concitate.
L’ultimo personaggio, soprannominato Barbetta, è il cattivo di turno. Sinceramente, è poco credibile come cattivo e non fa niente che un uomo nella sua posizione non farebbe pur di scalare posizioni all’interno dell’azienda senza comprometterla. Viene disegnato cattivo, insomma.


Animazione
Hirune Hime - Shiranai Watashi no Monogatari
Momotaro Morikawa

Trattandosi di un film e non di una serie ad episodi era lecito aspettarsi un ottimo livello per quanto riguarda l’animazione. Devo ammettere che sotto alcuni punti di vista è stato fatto un ottimo lavoro, mentre per altri, purtroppo, non si nota affatto alcuna differenza rispetto al livello che si può osservare in una serie qualsiasi. Anzi, alcune serie recenti hanno dimostrato che si può decisamente fare di meglio. Ovviamente, bisogna sempre tenere a mente la tipologia del prodotto in questione.
È stata riservata molta cura agli interni degli edifici, luci ed ombre, così come alla resa di alcune zone importanti del Giappone: Osaka su tutte. Incredibile l’effetto del vetro della parete divisoria dentro la casa di Kokone, quando Morio la va a trovare. Assolutamente dimenticabile, invece, il disegno dei personaggi. Piatto e scarso sotto il profilo delle ombre.
Si poteva fare decisamente di meglio sebbene la trama e l’ambientazione, forse, non lo richiedevano.


Sonoro

Per quello che riguarda l’aspetto sonoro mi è dispiaciuto non poter ascoltare alcuna canzone iniziale, a causa del fatto che si parla di un film e non una serie, probabilmente. Inoltre, non c’è nessuna canzone all’interno delle scene, né siparietti silenziosi in cui poter ascoltare qualche strofa di canzoni/cover inerenti a quanto si sta vedendo. C’è soltanto la sigla finale, piuttosto corta e semplice con poche battute e un ritornello ripetuto svariate volte. Per carità, la voce di Takahata-san non è affatto male, ma è insufficiente.
Mi piacciono molto, al contrario, le voci dei personaggi. Ci troviamo in una zona del Giappone in cui si predilige una parlata “dialettale”, per così dire, con molte abbreviazioni e una cadenza diversa dalla solita. I doppiatori devono esser stati scelti appositamente per dare questa impronta alle discussioni tra i personaggi.

Sigla iniziale :
  • <non presente>
Sigla finale :
  • “Day Dream Believer” (デイ・ドリーム・ビリーバー) di Mitsuki Takahata

Opinione finale su Hirune Hime – Shiranai Watashi no Monogatari

La scelta di come mescolare e avvicendare le storie delle due ragazze protagoniste di questo film è alquanto bizzarra: il risultato non è affatto buono e si finisce con avere difficoltà a capire cosa stia succedendo. La scusante del sonno magico di Kokone per poter interagire con Ancien avrebbe meritato miglior spiegazione di quella fornita e rende il tutto sconnesso. Inoltre, si riscontra un mix tra prima e terza persona nel momento in cui Kokone si addormenta e scopre che Ancien non è la sua rappresentazione nel regno magico di Heartland, bensì la madre che non ha conosciuto.
Altro aspetto poco comprensibile riguarda Momotaro, padre di Kokone, che si impunta per non dare il software di guida autonoma alla Shijima Motori quando, questo, è stato sviluppato mentre lui lavorava per quell’azienda. Qual è, poi, il motivo che lo spinge a non avere alcuna relazione con il suocero? La moglie oramai è morta da anni. Domande a cui non avremo mai una risposta.

L’idea di base potrebbe sembrare divertente: due mondi e due storie diverse che si intrecciano trovando una soluzione comune in cui tutto è bene quello che finisce bene. Purtroppo il suo svolgimento è alquanto difficile sia da seguire che da comprendere. Le multiple citazioni ad altri titoli, Evangelion e Magi: il labirinto della magia su tutti, non fanno altro che ingrandire il problema. La mancanza di una sigla iniziale, di canzoni interne e una sigla finale mediocre portano ad un risultato non soddisfacente.
Che peccato, in quasi due ore di film non si è riusciti a stendere la trama in modo migliore.

Questo è un film sottotitolato SBN: segui questo LINK per poterlo scaricare.

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