Recensioni

Shokugeki no Souma: Shin no Sara

Battaglie culinarie per rimuovere il padre di Erina dalla scuola: Shokugeki no Souma Shin no Sara sfide con sontuosi piatti.


shokugeki no souma chibi style
Aldini e Souma pensano a come vincere le loro battaglie.
Trama – Si mangia –
souma yukihira
Souma Yukihira

Il padre di Erina si è insediato alla presidenza della scuola di cucina per grandi cuochi ed ha subito messo delle regole ferree sul come si preparano i migliori piatti. Questo lo avevamo visto nella serie scorsa.
In questa si entra nel vivo delle battaglie culinarie tra il gruppo dei rivoltosi, guidato da Souma e Erina, contro quelli che, invece, si sono alleati subito con il nuovo preside.
Si sfidano in dieci contro dieci a gruppi di tre, uno contro uno e chi perde viene eliminato. Di fatto, ogni partecipante sente la responsabilità sulle sue spalle e combatte al meglio in ogni sfida per riuscire a vincere e restare in gara.
Nonostante la località sia immersa nella neve e nel ghiaccio le battaglie sono infuocate e ogni piatto sembra più buono dell’altro, ma gli inflessibili giudici riescono a trovare sempre qualcosa che permette ad un piatto di vincere la scontro.

Dopo lunghe giornate di sfide, denudamenti vari ed eliminazioni interessanti si arriva alla sfida finale: 2vs2 in cui ci sono Souma ed Erina contro Eishi e Rindou. I quattro migliori cuochi delle due squadre.
A causa dell’animo battagliero di Souma, Erina dovrà superarsi per poter portare a casa la vittoria e permettere alla scuola di tornare quella di un tempo. Peccato che il nonno abbia deciso di “appendersi al chiodo” e lasciare spazio ai giovani. Così Erina diventa la nuova preside e Souma il titolare del primo seggio.

Trama – sempre meno chiara –

Perfetto, si è chiuso un arco in cui abbiamo conosciuto il padre di Erina e le sue convinzioni in fatto di cucina, sebbene non sia esattamente classificabile come “cattivo” in quanto il suo metodo culinario non è certo negativo. Ma…
Ah, giusto, Erina è diventata la preside della scuola e Souma il più figo degli altri, acclamato dagli studenti che lo sfideranno ogni giorno per più volte. Alcuni dei personaggi che abbiamo visto sino a qui si sono diplomati e hanno iniziato la loro carriera nel mondo della ristorazione. Ottimo.
Però continuo a non capire il senso generale dell’opera. Ok, le battaglie culinarie, ma queste non ci portano a saper cucinare il piatto che viene mostrato nell’episodio. Non avviene come in DagashiKashi che si vengono a conoscere le merendine tipiche giapponesi. Ci arriva giusto qualche informazione organolettica su alcuni piatti e del perché vengono usati in quel modo, ma sono poche.

Tra l’altro la presenza di moltissimi personaggi rende complesso approfondimenti vari e relazioni tra loro che spesso finiscono per darsi per scontate senza alcuna scena a rappresentarli.
Nell’ultima scena dell’ultimo episodio si vede arrivare un nuovo studente che da l’incipit per una quinta serie ed un nuovo arco, ma a che scopo? Non so, onestamente è buon anime e le battaglie culinarie appassionano, ma manca qualcosa. E non sto parlando del sale.


Personaggi – Tutti sulla stessa barca –

La scuola è enorme ed abbiamo molti personaggi, troppi personaggi e, come accennato, alcuni subiscono questa moltitudine finendo per avere a malapena un nome. Nome che ci viene ricordato in sovra impressione giusto perché pure l’autore si è accorto del dramma cui aveva dato vita. (Per sicurezza, pure i nomi nella sigla iniziale ha messo…)
Ma il problema vero è che nemmeno i personaggi principali hanno un extra sulla loro storia. Salvo Souma ed Erina, e Souma giusto nella prima serie si vede qualcosa, tutti gli altri hanno brevi momenti personali e poco altro. Il tizio samurai del sushi, quello del ramen con il furgoncino sotto la torre Eiffel (ma quando mai), Rindou e la sua passione per la carne di coccodrillo o altri animali strani, magari in estinzione.
Salviamo anche Isshki che vediamo in un brevissimo scorcio con Nene; manca connessione, non hanno profondità, persino quelli che hanno una certa importanza come gli Aldini.

È un anime che punta molto sulla caciara? Certo, ma non ti chiami Working, hai dato un’ambientazione più complessa, hai suddiviso tutto in archi narrativi che occupano 24-25 episodi, ma perché non offrirci qualche ricetta completa dei piatti o qualche bel flashback fatto bene?
La questione della “denudazione ereditaria” è un extra carino, ma sarà interessante vedere come sarà gestita con Erina. È lei la diretta discendente della famiglia e, a quanto pare, quella più severa e seria dei Nakiri. Senzaemon e Azami non mi sembrano particolarmente arcigni nei comportamenti, per non parlare dello zio e di Alice che sono molto allegri.

Personaggi – I morti –

La vecchiaia è una brutta cosa e temo che molti dei personaggi conosciuti sin qui verranno letteralmente rimossi nelle prossime serie. Tutti quelli che si sono diplomati saranno chiaramente i primi ed è un peccato, già pregustavo un RindouXSouma, visto che SoumaXErina è una questione senza sbocchi.
Sarà che vorrei vederci qualcosa di più in questo Shokugeki no Souma, oltre alle sfide di cucina. Nelle prime due serie sembrava poter succedere qualcosa di romantico.
Ad ogni modo, desideri a parte, sarà interessante il modo in cui verranno inseriti nuovi personaggi e se ci sarà una maturità dei rimanenti sebbene non mi sembra un titolo che punti molto su questo.


Animazione
erina nakiri
Erina Nakiri

Sebbene il livello di qualità generale sia molto buono, la regia degli avvenimenti lascia il tempo che trova. Le inquadrature non sono sempre le migliori, specialmente durante le sfide, e il continuo cambiare stile di disegno, dal normale al chibi al tenebroso, non aiuta di certo.
Alcune scelte in tal senso sono state fatte per rendere la visione ancora più veloce, per trasmettere emozioni laddove proprio non ce ne sono e non succede alcun ché.
Orribile l’inquadratura dall’alto della cucina in cui si sfidano i cuochi, sembra sfuocata, a bassa risoluzione o, addirittura, l’immagine di una cucina vera resa con l’effetto anime direttamente dal computer.


Ho visto di meglio e c’era bisogno di qualcosa di meglio; meglio che era stato fatto per le prime due serie di Shokugeki no Souma mentre qui abbiamo un chiaro esempio di quello che succede quando si devono produrre solo 12 episodi e si ha molto poco tempo per farlo. Con una trama così povera di contenuti potevano tranquillamente far uscire queste due serie l’anno prossimo concedendosi il giusto tempo per ottenere dei risultati migliori.


Sonoro

Mi piace la opening e non mi dispiace poi troppo la ending, anche se la opening della prima serie rimane quella più rockeggiante e apprezzabile perché in linea con i ritmi presenti negli episodi.
I tanti personaggi presenti obbligano alla presenza di molti doppiatori con il risultato che le ragazze spesso necessitano di essere inquadrate perché si capisca chi stia dicendo cosa; purtroppo si tratta di qualcosa di normale anche se alcuni “strilli” o battute cortissime si sarebbero pure potute tagliare. Funzionali in un manga, zero in un anime.
Nel complesso il comparto sonoro è quello riuscito meglio in questa quarta serie di Shokugeki no Souma.

Sigla iniziale :
  • “Chronos” dei STEREO DIVE FOUNDATION
Sigla finale :
  • “Emblem” dei nano.RIPE

Nel 2020

È evidente che per la fine dell’anno prossimo ci sarà una nuova serie di Shokugeki no Souma in cui proseguiranno le sfide con l’arrivo di un nuovo nemico da sconfiggere e umiliare a suon di cosciotti di carne o dolciumi vari. Non sono particolarmente d’accordo con questo atteggiamento di cadenza annuale di un titolo. Specie se il problema di quest’opera non è la cadenza temporale, ma il scarso livello contenutistico.
Non conosco il manga e non credo mi metterò mai a leggerlo in quanto, lo ammetto, non mi ispira più di tanto, per cui non so dire se sia diverso da quanto potuto vedere in queste serie animate.

Fateci un libro di ricette, dannazione!

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